Partito di Alternativa Comunista

Dalla Conferenza nazionale del Flna alla mobilitazione organizzata dal sindacalismo di base

Dalla Conferenza nazionale del Flna

alla mobilitazione organizzata dal sindacalismo di base

 

 

 

Intervista a cura della redazione web

 

 

Intervistiamo Marco Usai, operaio Stellantis alla Sevel di Atessa, militante di Alternativa comunista e attivista del Coordinamento provinciale di Chieti dello Slai Cobas.

 

Marco, il 12 e 13 novembre, a Roma, si sono svolti i lavori della 5a Conferenza nazionale del Fronte di lotta No austerity. Tu sei stato tra i partecipanti, puoi raccontarci com'è andata?

Sono state due giornate intense e partecipate, dove si è discusso delle principali vertenze che sono in corso: Alitalia, Gkn Almaviva Gse, Whirlpool, movimenti studenteschi e ambientalisti, compagne e compagni di diverse collocazioni sindacali e collegamenti internazionali grazie all’adesione del Flna alla Rete sindacale di solidarietà e di lotta.

Si è fatta una riflessione, principalmente, su come cercare di unire le lotte insieme tra varie organizzazioni sindacali, cercando di non dividerci e non avere un atteggiamento settario: una necessità non più rimandabile, visti i continui attacchi di Confindustria e dei governi borghesi.

 

Qual è stato l’apporto degli operai Stellantis alla Conferenza e quale apporto ha avuto la Conferenza per voi?

Nel corso delle giornate si è fatto un resoconto, dove ho potuto contribuire come operaio Stellantis e a nome del Coordinamento Slai Cobas di Chieti, della situazione che abbiamo nello stabilimento Sevel di Atessa, e si è riusciti, dopo un intervento di della collega operaia della Cub dello stabilimento di Cassino, a organizzare un incontro per discutere del rinnovo del Ccsl (Contratto collettivo specifico di lavoro ndr) e delle varie problematiche che ci sono negli stabilimenti del gruppo.

 

Nella seconda giornata di lavori sono stati proposti e votati una serie di testi importanti, puoi parlarcene?

Sì, è stato presentato il documento politico proposto dal Gruppo operativo nazionale e due importanti campagne contro la repressione delle lotte e di solidarietà alla lotta delle lavoratrici e dei lavoratori Alitalia. Questi i testi principali sulla cui base si concentrerà l’impegno e l’azione del Flna nel prossimo periodo. Poi sono state presentate diverse mozioni di solidarietà e sostegno alle principali lotte in corso nel Paese e alla giornata di sciopero nazionale proclamata unitariamente dalle sigle del sindacalismo di base.

 

A proposito dello sciopero: il 2 dicembre i sindacati conflittuali hanno proclamato sciopero nazionale di tutte le categorie pubbliche e private; il 3 dicembre è stata organizzata a Roma una manifestazione nazionale. Che bilancio fai di queste due giornate di mobilitazione?

Se consideriamo la portata degli attacchi alla classe operaia, pur apprezzando qualche timido passo in avanti con una proclamazione unitaria che però ha svelato nelle piazze tutto il settarismo dei sindacati di base, con presìdi e comizi separati, possiamo dire che abbiamo ancora molta strada da fare per unire i lavoratori e le loro lotte.
Mi preme ricordare che Fiat, poi Fca e ora Stellantis ha sempre fatto scuola tra i padroni, anticipando sempre gli inasprimenti contrattuali e normativi che poi si sono estesi a tutta la classe operaia: in questi giorni si sta discutendo di rinnovo del Ccsl e si preannuncia, dopo l’istituzione dello straordinario comandato, la facoltà di dare totale libertà gestionale ai padroni sull’orario di lavoro (per esempio potrebbero disporre giornate di 12 ore di lavoro). Tutto questo sempre grazie alle direzioni compiacenti e opportuniste dei sindacati confederali, sempre attente a mantenere le relazioni industriali che hanno prodotto norme liberticide finalizzate a una pacificazione reazionaria del conflitto sociale, come la limitazione al diritto di sciopero.
Con questo quadro c’è solo una cosa che possiamo dire sullo sciopero e la manifestazione del 2 e del 3 dicembre: auguriamoci che sia solo l’inizio di un percorso di ascesa della lotta di classe!

 



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